Acconti previsionali: obbligo di presentazione della dichiarazione entro il 31 ottobre
In Albania, ogni anno, i contribuenti devono procedere al versamento rateale degli acconti sull’imposta sui redditi per l’anno in corso. A riguardo le norme di riferimento sono costituite dall’art. 30 paragrafo 6, della Legge 8438 del 28.12.1998 relativa alle imposte sui redditi, nonché dal Regolamento del ministro delle finanze n. 5, del 30.01.2006 come modificato, da ultimo, al paragrafo 3.13.4, relativo alla correzione incrementale delle rate mensili degli anticipi dell’imposta sugli utili.
Si evidenzia, con il presente contributo, che l’articolo 30/6 della legge 8438/1998 prevede che se l’Autorità fiscale albanese stima che l’imposta sul reddito per il periodo fiscale successivo supererà di oltre il 10% l’imposta sul reddito del periodo fiscale precedente, potrà richiedere un aumento dell’ammontare degli acconti dovuti, in conformità alle proprie stime.
Inoltre, il punto 3.13.4 del già citato Regolamento n. 5, afferma che ai fini dell’acconto su base previsionale, entro il 31 ottobre di ogni anno, i contribuenti devono presentare all’amministrazione fiscale una dichiarazione provvisoria relativa all’imposta sugli utili attesi per l’anno in corso.
In pratica, in forza delle citate disposizioni, l’amministrazione fiscale può aumentare le rate mensili di pagamento in acconto solo negli ultimi due mesi dell’anno fiscale successivo (novembre – dicembre), nei seguenti casi:
- quando il contribuente stesso determina che l’imposta sul reddito da lui valutata per l’anno successivo sarà superiore di oltre il 10% rispetto alle rate mensili degli anticipi calcolati dalla legge (ed in tal caso ribadiamo che deve presentare una dichiarazione di accertamento dell’imposta sui profitti per l’esercizio non oltre il 31 ottobre, sulla cui base, l’amministrazione fiscale correggerà le rate incrementali per novembre e dicembre dell’anno successivo);
- quando il contribuente non rispetta i requisiti di cui alla lettera a), ovvero non presenta una dichiarazione dei redditi per l’anno successivo e non richiede di per sé un aumento dei pagamenti anticipati a seguito della valutazione effettuata per aumentare i suoi profitti di oltre il 10% nell’anno successivo rispetto all’anno precedente. La valutazione in questo caso si basa su tutte le informazioni disponibili per l’amministrazione fiscale, comprese le vendite dichiarate, gli acquisti, le importazioni, le esportazioni, le gare di appalto vinte, le informazioni ottenute da banche, fornitori e clienti.
Se quindi i contribuenti, nel corso del 2019, non stanno generando un risultato imponibile maggiore di quello ottenuto del 2018, è importante procedere alla presentazione tempestiva della dichiarazione (eventualmente rispettando un termine cautelativo di cinque giorni prima) al fine di evitare che l’Amministrazione finanziaria possa richiedere maggiori acconti.
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